domenica 6 novembre 2016

Trame e opinioni: Un sogno oltre il mare di Denise Cartier

Titolo: Un sogno oltre il mare
Autore: Denise Cartier
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Pag.: 505
Costo: 19,90
















Trama
Inghilterra, 1599.
Bella, forte e coraggiosa, Robin Blackwood è solo una ragazza quando decide di cambiare per sempre la propria vita e salpare alla volta dell'ignoto. Figlia illegittima di un ricco lord inglese, non vuole arrendersi al destino di bastarda che l'attende in patria: si imbarca così, clandestinamente, sul Valence, veliero diretto verso il continente americano. Ad aspettarla, al di là dell'oceano, c'è il Nuovo Mondo: una terra inesplorata e selvaggia, dominata da una natura potente e ribelle, dove il pericolo è dappertutto e la vita va reinventata, giorno dopo giorno. Eppure è lì che Robin conquista il bene più prezioso, la libertà. In un luogo in cui tutto è ancora da scoprire e da creare, può finalmente ricominciare da capo. E innamorarsi, per la prima volta. Ma proprio quando la felicità sembra a portata di mano un tragico evento spezza l'incanto e infrange tutti i sogni di Robin. Perché il destino, a volte, non lascia scampo.

e mezzo

Il mio commento

Se avessi saputo sin dall'inizio a cosa andavo incontro non sono sicura che lo avrei letto. Un sogno oltre il mare è un romanzo intenso, travolgente, passionale. Allora, giustamente, vi starete domandando, perché questo inizio così?
Robin è una giovane donna che rappresenta l'antitesi del suo tempo, a diciannove anni, sa già cosa vuole, e quello che vuole è avere un futuro lontano dal suo paese, da chi dal primo giorno l'ha considerata senza mezzi termini la bastarda, compresa sua madre. Scegliere di imbarcarsi, di fuggire, di lasciare, nonostante tutto, un posto sicuro, caldo, senza un futuro che si conosca mi ha davvero intrigata. Ed è stato proprio questo sentimento a portarmi fino all'ultima pagina, perché questo libro è pregno di ogni storia, di ogni racconto, di ogni parola di voglia di conoscenza, che fondamentalmente è alla base di tutto.
Quando Robin giunge in America e precisamente in Virgina, insieme con un gruppo di francesi fuggiti dalla loro patria, per poter professare il loro credo, senza che nessuno li attacchi (e qui la storia si confonde con il romanzo, che io amo), è sin dall'inizio sicura di sé, e questo suo modo di fare e di essere, in un primo momento non riscuote grande successo, perché in un mondo fatto e comandato dagli uomini, una donna che riesce là dove non arrivano...
Un romanzo molto lungo, intenso di racconti, di spiegazioni, i nativi del posto, coloro dediti alla guerra, quelli pacifici che amano coltivare, i nomadi, ma dove l'autrice pone l'accento è sulla determinazione e forza di Robin, sul suo amore sconfinato per Kevin e per l'America, sui viaggi che svolgono tra l'Inghilterra e il Nuovo Mondo, e soprattutto i sogni di Kevin di trovare il fantomatico passaggio a Nord. Però proprio come detto e scritto prima, seppur appassionata e curiosa fino alla fine, ho trovato questo libro troppo prolisso, non sono riuscita a capire dove si voglia giungere, perché ci sono troppe notizie, troppe parole, e sinceramente avrei voluto una vita meno travagliata per la protagonista, di cui non ho appezzato il suo modo di essere madre, il suo attaccamento più alla terra che non a suo figlio. Oltre alla misteriosa scomparsa di Kevin, gettata lì e non approfondita!!!


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