Autore: Jennifer L. Armentrout
Casa editrice: Nord
Pag.: 440
Costo: 16,90
Trama
Da quattro anni, il silenzio è lo scudo che la protegge dal resto del mondo. Circondata dall'affetto dei nuovi genitori adottivi, Mallory Dodge ha cercato di superare i traumi del passato, di convincersi di non avere più bisogno di essere invisibile, ma le cicatrici dell'anima bruciano ancora e non le permettono di dimenticare. Ecco perché dover frequentare l'ultimo anno di liceo in una scuola pubblica, dove sarà costretta a uscire dal guscio, la terrorizza. Tuttavia è proprio a scuola che accade l'inaspettato: tra i suoi nuovi compagni c'è Rider Stark, l'unico raggio di sole nella sua infanzia da incubo, il ragazzo che in più di un'occasione l'ha protetta dalla violenza del padre affidatario. Rider però è cambiato: ha un atteggiamento arrogante, una pessima reputazione e pare che sia invischiato in una rete di cattive compagnie. Anche se, dietro quella maschera da sbruffone, Mallory riconosce ancora il suo eroe d'un tempo... un eroe per di più molto affascinante. Eppure gli anni trascorsi lontano da Mallory hanno segnato profondamente Rider, che ben presto si troverà davvero nei guai. E Mallory sarà la sola a poter fare la differenza. Ma riuscirà a far sentire la propria voce e a battersi per il ragazzo che ama, o la paura la farà tacere per sempre?
Il commento di Manuela
Niente
dura per sempre:
ma alcune cose, alcune cicatrici,
sono troppo profonde per
sparire mai del tutto.
Ci sono libri che ti
entrano sotto pelle, che sono talmente veri
che li senti dentro l’anima, ci sono libri che ti costringono a pensare e che,
anche se narrano una storia leggera, lasciano un segno.
La Armentrout riesce a far sì che i suoi libri tocchino la tua anima. Questo non fa eccezione, è semplicemente stupendo.
Mi trovo in
difficoltà nello scrivere questa recensione, perché ho
ancora il cuore che freme. Di solito prima di buttare giù le mie opinioni
aspetto un po’, in modo che le emozioni e le sensazioni decantino in me, oggi
non ci riesco. Ho appena terminato e mi sono seduta a mettere per iscritto le
miei idee, ma più sono qui a scrivere i miei pensieri, più mi accorgo che è
difficile, e non so da dove cominciare. Non mi va di parlare della trama di
questo romanzo, perché lo ridurrebbe ad un semplicissimo Young Adult,
come tanti altri.
Cosa lo rende così speciale?
Di sicuro una parte importante è
data dalla capacità dell’autrice di scrivere in modo sublime, ma di sicuro una
parte è proprio insito nella storia di Mallory e anche di Rider. In più tutti
i personaggi di questa storia sono disegnati, descritti in modo completo e sono
parti importanti nella narrazione. Sicuramente Mallory e Rider sono i protagonisti
principali, ma gli attori secondari di questa storia non sono da meno, quanto a
spessore.
Ora avendo chiarito quelli che sono i miei sentimenti in questo
momento, mi accingo a raccontarvi perché leggerlo, sì, perché
questo romanzo andrebbe letto, sia dalle giovani donne, sia dai
ragazzi, ma anche da persone un po’ più grandi, perché tocca il cuore a tutte
le età.
Mallory è una
ragazza in affido, subisce un’infanzia di abusi, ma aveva un amico speciale che
l’ha sempre protetta, che la teneva sempre a riparo.
Con
l’infanzia che ci era toccata, avevamo imparato molto presto a fare i conti con
la realtà. Cose come la speranza e le aspirazioni sembravano sogni inutili,
favole vane.
A seguito di un
incidente, Mallory viene allontanata da quella casa e viene adottata da una
famiglia di medici, dopo un percorso di crescita, decide di tornare
alla scuola pubblica per l’ultimo anno, in vista del college. Subito incontra
il suo amico Rider, quello che la proteggeva sempre. Il legame tra loro cresce
e si trasforma… e crescono anche loro, superando le loro paure e affrontando le
sfide di ogni giorno.
In questo percorso sono importanti tutti quegli attori secondari...
…la spensieratezza
di Jayden che affronta la vita sempre con un sorriso, come se tutto gli
scivolasse via…
…l’amicizia
esuberante e sincera, sempre entusiasta della vita di Ainsley…
…il sostegno di
Carl e Rosa, i genitori adottivi, che sono sempre pronti a supportare, sorreggere,
ma anche spronare e mettere freni, che sanno dire no, ma che sanno anche ascoltare e soprattutto sono genitori che sanno anche chiedere scusa…
“Siamo
i tuoi genitori, e i genitori… fanno sbagli.
I miei ne hanno fatti. È
inevitabile.”
…il confronto con
Paige, la rivale in amore, perché fa tener duro la nostra Mallory, le fa uscire
fuori le parole (letteralmente)…
…il sostegno e la
guida del prof. Santos. Ok, qui sono di parte, ma questo prof mi è piaciuto da
morire. Sa incoraggiare i suoi alunni, li supporta e non si ferma alla
correzione dei compiti…
Cos’aveva
detto il professor Santos a comunicazione?
Che l’importante era provarci, e
così avrei fatto. Ci avrei provato.
…E ancora, qui
dimostra che è un prof magnifico, dalle parole che Rider spende per lui…
“E’
fatto così, sai. Presta attenzione.” Fece un’alzata di spalle.
“Mi è stato
addosso, mi ha seguito. Lui non vede quello che vedono gli altri.”
Ci sono poi degli episodi
del romanzo che sono speciali.
Bellissimo è il
confronto tra Mallory e Rider, lì si vedono gli effetti degli abusi su entrambi
e come entrambi siano andati avanti.
Come
potevo lottare per lui se non era disposto a lottare lui per primo per se
stesso?
Ed è magnifico
l’ultimo discorso di Mallory per le lezioni di comunicazioni di Santos, ma qui
non dico nulla perché merita di essere letto e non voglio fare spoiler.
Il racconto è
descritto in prima persona da Mallory stessa. Vengono messi a nudo i suoi
pensieri e le sue emozioni, nonché i suoi timori, le sue profonde paure. È
scritto al tempo passato e sono presenti molti flashback, che non disturbano la
narrazione, ma aprono una luce per capire come i personaggi superano il loro
passato comune.
Chiaramente
conoscevo il modo di scrivere della Armentrout e la apprezzo sia come
scrittrice di YA, sia come scrittrice fantasy, ma devo dire che in questo
romanzo si è superata, tanto che il punteggio massimo di 5 non basta, me ne
servirebbero altri 5 per far capire quanto sia potente il suo racconto. In
questo romanzo descrive la psicologia dei ragazzi in affido, e anche del degrado di alcune realtà in modo puntale preciso, tanto
che non mi sono sorpresa nel leggere i ringraziamenti e trovare che lei stessa
dice di essersi documentata prima di scrivere questo libro.
lo leggerò in vacanza, il tuo entusiasmo mi ha convinta!
RispondiEliminaFai bene, è un ottimo libro.
RispondiElimina