lunedì 14 settembre 2015

Recensione: Roma 46 D.C. Vendetta di Adele Vieri Castellano

Titolo: Roma 42 D.C. Vendetta
Autore: Adele Vieri Castellano
Casa editrice: self
Pag.: 320
Costo: 12,38 cartaceo, 4,99 ebook














Trama
Contraccambiare il male ricevuto con il male peggiore. Questo è ciò che ha spinto un uomo misterioso a compire l'atto più nefando. Marco Quinto Rufo questa volta non dovrà combattere guerre, né affrontare feroci barbari ai confini dell'Impero, perché la vendetta ha bussato alla sua porta e pretende un tributo di sangue. Non il suo, né quello di sua moglie ma quello di un essere indifeso che il vile, oscuro, nemico gli ha sottratto. Lui che non teme nulla e nessuno dovrà affrontare il Male Supremo, faccia a faccia, in una partita a due che avrà un solo vincitore ma non un solo protagonista. Perché in quei giorni oscuri e terribili, l'amore riuscirà a sconfiggere l'odio e un suo germoglio nascerà nel cuore dell'arciere siriano Arash Tahmurat...


Il mio commento
Quante volte un uomo deve combattere per la propria vita? Il nemico è sempre dietro l'angolo, si nasconde dove non possiamo cercarlo, trovarlo, ma non per Marco Quinto Rufo, un uomo, un guerriero, un senatore, un amico, un marito e un padre...
Forte, intransigente, capace in tutto, un vincitore è questo quello che abbiamo imparato a vedere in Rufo, ma oltre l'armatura, un uomo con dei sentimenti forti, celati a volte dal suo sguardo truce che si addolcisce davanti a Livia e a Valeria.

Lui che aveva affrontato decine di battaglie,
 aveva visto suo padre trucidato dai barbari e gettato, sprezzante,
 la testa del suo uccisore ai piedi di Caligola, lui, 
che aveva sventato la congiura ordita per uccidere l'imperatore, 
lui non riusciva ad aprire quella porta...
Si fermò, la mano stretta alla maniglia.
Quel coraggio dov'era finito?
Come poteva affrontare la madre a cui era stata sottratta la figlia?
"Giove," invocò e fu un roco sospiro
"fa che il mio amore sia sufficiente, fa che parte della mia forza possa sostenerla".

Una cosa che ho sempre ammirato nel modo di scrivere di Adele è la capacità di riuscire attraverso le parole a farti immaginare, vivere in pieno i tumulti, le sensazioni, le azioni degli uomini, dei protagonisti di ogni singolo romanzo. Probabilmente questa cosa l'avrò già scritta, ma parte del mio apprezzamento va proprio in questa direzione. 
Questo nuovo romanzo è un pugno nello stomaco, i sentimenti la fanno da padrona, si passa dal terrore all'amore puro, dalla battaglia alla passione, il tutto raccontato con parole, tempi che riesci a calarti come un vestito. Non sei mai fuori dalla storia, ti entra dentro e sostieni, dibattiti, sulle sensazioni che uomini come Rufo, Arash provano, donne come Livia e Mirta, le loro paure, i loro affanni.

"Tu sei l'amore che cercavo.
L'amore che pensavo di non trovare mai e, 
quando finalmente ti ho amato,
 ho creduto di perderti." gli disse.

Un amore che si consolida, un amore che brucia, che arde, fiducia, dolore, passione...
Livia sostiene Marco, attraverso le parole lo incita, lo sprona a non dimenticare ciò che sono, ciò che sono diventati e ad amare e perseverare perché Valeria tornerà a casa, deve tornare!

"Non guardarmi in quel modo, Mirta" sussurrò lui...
"Lascia che ti tocchi, che possa conoscerti con le mie mani.
Concedimi questo privilegio, per dimostrarti che sei diversa e unica per me.
Lo sei stata dal primo istante, mi sono chiesto tante volte il perché".

E poi ancora un storia, che intreccia il proprio destino con quello di Marco e Livia, che si stringe in un legame indissolubile. Arash e Mirta, lontani per cultura, lontani per potersi amare, ma basta poco per avvicinarsi, perché gli occhi si cercano, il cuore batte fino a scontrarsi con l'altro e tra sguardi, movimenti, respiri due anime si bramano per incontrarsi e fondersi in una sola e unica cosa.

"Se mi accetti per quello che sono," mormorò lui
"se mi vuoi nello stesso modo in cui ho detto di volerti, 
lascia che ti dia il bacio che da giorni sta sulle mie labbra,
aspettando di congiungersi alle tue."

Sono le parole che lasciano spazio all'immaginazione e Mirta non può far altro che dire di sì, aprendosi a nuove emozioni che mai avrebbe immaginato di provare, lei destinata ad altro, lei che poco conosceva del mondo esterno, afferra quel sentimento che nasce dal cuore e la trasporta in una dimensione nuova, dove luce e ombra si scontrano, dove sofferenza e passione si abbracciano perché è il momento di dare inizio a qualcosa di diverso e nuovo.

Fu un bacio perfetto,
fu una sensazione in cui crogiolarsi,
a cui partecipare,
in cui indugiare.
Una mano di lui le spingeva la schiena, 
l'altra l'accarezzava dai glutei alle spalle,
una delle solide cosce si era insinuata tra le sue gambe e le premeva in modo intimo,
eccitante.
Si sentì posseduta,
dominata,
amata.
Bello.

Descrizioni scritte a regola d'arte, personaggi ben caratterizzati, una trama che racconta di una storia, di uomini e donne, di battaglie sul campo e nell'animo, una storia, più storie, e tanti volti che si susseguono e che ritornano, tutto ciò in un romanzo che non mi ha lasciata mai, dalla prima all'ultima pagina.

La serie Roma Caput Mundi è composta da:
#0,1 Roma 39 D.C. Marco Quinto Rufo - recensione
#1 Roma 40 D.C. Destino d'amore - recensione
#2 Roma 42 D.C. Cuore nemico - recensione
#3 Roma 46 D.C Vendetta


6 commenti:

  1. Grazie della recensione, Floriana. E' curioso come, attraverso le tue parole e i brevi estratti, io riveda il libro e ciò che ho scritto in un'altra luce, con una diversa prospettiva. E' sempre una grande emozione! Ti abbraccio!

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    1. Grazie Adele e mi fa piacere di averti dato modo di guardare il tuo romanzo in una luce diversa.

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  2. questa saga è interessante, non va bene che io non l'abbia ancora letta. Devo superare il mio blocco con gli storici e buttarmi!

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  3. Divorata tutta la saga e anche altri suoi libri. Adoro il modo di scrivere della Castellano. Fa palpitare il corazion

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